Incentivi statali finestre: come richiederli e quanto spetta

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Incentivi statali finestre: come richiederli e quanto spetta

In Italia vi sono una serie di bonus e incentivi statali finestre, al fine di sostituire serramenti, infissi e di effettuare altri tipi di lavorazioni simili. Ogni anno viene determinato un periodo entro il quale è possibile aderire, la detrazione è variabile tra il 50 e il 110% a seconda delle caratteristiche.

I bonus statali per le finestre sono essenzialmente tre tipi:

  • Detrazione del 50% ovvero l’Ecobonus, volto al miglioramento delle prestazioni energetiche
  • Detrazione del 50% in ambito ristrutturazioni
  • Ecobonus al 110% con detrazione corrisposta per lavori trainanti

Detrazione per ristrutturazioni al 50%: incentivi statali finestre

In caso di ristrutturazione edilizia per la sostituzione delle finestre è prevista una soglia del 50% che viene corrisposta per un massimo di 96 mila euro per ogni unità abitativa e ripartita in 10 rate annuali. Questa può essere concessa solo su immobili esistenti, per fini residenziali, con le relative pertinenze. La detrazione sulle ristrutturazioni edilizie riguarda le abitazioni private e non richiede come obbligatorio la presenza di un impianto di riscaldamento. Può essere applicata anche a tutte le altre categorie catastali tipo uffici, laboratori, negozi. Poiché le finestre devono rispettare l’isolamento termico, bisogna attenersi alle disposizioni nazionali ma anche regionali. Qualora venga posto un nuovo serramento in un locale non riscaldato non sono previsti particolari dettagli ma per le altre finestre ci sono norme e vincoli. Rientrano anche le finestre presenti nei tetti, nei garage o ampliamento delle stesse. Sono incluse anche le finestre poste negli spazi comuni condominiali. La documentazione da produrre e la successiva richiesta ad ENEA vanno effettuate entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Ecobonus al 50%: dilazione in 10 anni

L’incentivo Ecobonus per i serramenti viene corrisposto per ogni tipo di immobile, indipendentemente da quella che è la categoria catastale, a patto che sia presente un impianto di riscaldamento. L’Ecobonus esclude ogni ambiente che non sia riscaldato.

Rientrano nella spesa gli infissi esterni, sia porte che finestre, i portoni d’ingresso, persiane, avvolgibili, cassonetti, zanzariere, tende da sole. Il bonus viene sempre dilazionato in 10 anni. Se ad esempio si effettua una spesa complessiva di 6000 euro, lo Stato si impegna a restituire il 50% ovvero un importo di 3000 euro che sarà diviso in 10 anni, pertanto sarà di 300 euro annui. La pratica va sempre inviata ad ENEA, per farlo è necessario che sia possibile dimostrare, mediante attestazione specifica, il lavoro effettuato. Per inviare la pratica, ENEA mette a disposizione un sito apposito dove inserire dati, valori e prezzi.

Questo bonus prevede la detrazione del 50% delle spese sostenute sotto forma di credito d’imposta. Si può utilizzare per sostituire i serramenti e le finestre in qualunque unità abitativa, tranne edifici in corso di costruzione. Il bonus è destinato a persone fisiche, contribuenti, associazioni, enti pubblici e privati ma non ad attività commerciali.

Incentivi statali finestre al 110%

Il maxi sconto del 110% per le finestre è applicato per tutti i tipi di interventi che vanno a riqualificare la classe energetica del posto. Valgono quindi su diversi tipi di lavorazioni, dal cappotto termico agli interventi sugli edifici fino alle finestre, a patto che la lavorazione rientri in un lavoro “trainante” quindi fondamentale per aumentare la classe energetica. Infissi nuovi e moderni permettono non solo un aspetto estetico di design ma sono essenziali per regolare accuratamente la temperatura ed evitare balzi termici. Il bonus è riconosciuto nella formula pari al credito d’imposta o detrazione, tuttavia è necessaria certificazione che attesti l’aumento e il passaggio di almeno 2 classi energetiche.

È anche possibile abbinare un lavoro trainante come la sostituzione delle finestre a un lavoro secondario, tutto sarà detratto al 110%. Il super Econobus si può ottenere su un massimo di due abitazioni, anche seconde case. La mansarda non deve rientrare in alcune categorie considerate di lusso quindi abitazioni signorili, ville, castelli, palazzi storici o artistici. Non può essere presentata richiesta per spazi destinati ad uso lavorativo.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica e il credito d’imposta sono previsti dei tetti massimali. Nel caso in cui si parli di villetta unifamiliare come seconda casa o in affitto oppure appartamento all’interno di un palazzo come unico ad aderire alla ristrutturazione, non sarà possibile ricevere l’incentivo. La sostituzione degli infissi e di eventuali schermature solari ha un tetto massimo di 60 mila euro. Se l’abitazione è nella zona climatica A/B/C per gli infissi è corrisposto 550 euro al metro quadrato, 100 euro per i sistemi oscuranti e 650 euro per i cassettoni con oscuranti. Per le zone D/E/F sono invece corrisposti 650 euro al metro quadrato per gli infissi, 230 euro al metro quadrato per le schermature solari, 100 euro per i sistemi oscuranti e 750 euro per i cassettoni oscuranti. I lavori per rientrare negli incentivi statali per finestre devono rispettare le normative ed essere effettuati da personale specializzato. La detrazione fiscale viene corrisposta a proprietari, comodatari, conviventi, locatari.

Quale scegliere?

Vale sempre la pena sostituire le finestre e poterlo fare con un bonus che incide notevolmente sul prezzo finale. Questo migliora immediatamente le condizioni ambientali dello spazio, la situazione energetica complessiva e il risparmio diretto in bolletta. I bonus permettono anche di sostituire le finestre nel sottotetto, così da creare una mansarda e sfruttare lo spazio maggiormente. È anche possibile ristrutturare un garage e inserire dei punti luminosi o fare lo stesso con un magazzino. L’importante è scegliere un professionista del settore per ottenere lavori strutturati in modo idoneo e rispettare la normativa vigente e quindi accedere agli incentivi fiscali.

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